L’Arco utilizza una metodologia clinica di orientamento psicodinamico

La psicologia dinamica crede nella possibilità di cambiamento ed evoluzione dell’individuo e guarda al processo di crescita globale, aiutando la persona a riconoscere e superare blocchi evolutivi, difficoltà emotive o disturbi comportamentali. La metodologia di intervento è quello del colloquio clinico. La durata di ciascun colloquio è di circa 50 minuti.

Bambini e adolescenti

La presa in carico del minore richiede un primo colloquio con i genitori, per raccogliere i dati anamnestici e l’autorizzazione al trattamento. Questo primo incontro serve ad acquisire informazioni più complete sulle fasi di sviluppo del minore, sulla storia familiare e sulla problematica per cui si chiede consulenza.
La valutazione prosegue con una serie di incontri con il minore, finalizzati alla raccolta di dati e all’analisi di diversi aspetti del funzionamento del bambino e del ragazzo (cognitivi, neuropsicologici, comportamentali, emotivi e relazionali), tramite l’osservazione, il colloquio, il gioco e l’utilizzo di strumenti testistici. Si valuta di volta la necessità di una indagine parallela su altre aree coinvolte nella definizione del disturbo, attraverso la collaborazione con figure mediche, quali logopedisti e neuropsichiatri infantili.

La fase successiva prevede la restituzione ai genitori di quanto osservato. Se ritenuto necessario si propone l’attivazione di un percorso psicoterapeutico.
Gli obiettivi del lavoro terapeutico sono quelli di promuovere il benessere e migliorare la qualità di vita del minore nel contesto in cui è inserito. I percorsi di intervento prevedono il coinvolgimento del minore e dei genitori. La precocità dell’intervento unitamente alla collaborazione attiva della famiglia sono fattori importanti per la buona riuscita della terapia.

Attraverso una terapia basata sull’uso del disegno, su giochi simbolici e sulla narrazione si permette al bambino di parlare di sé e di ritrovare il giusto equilibrio. Si adatta lo spazio di terapia alla capacità creativa ed espressiva di ciascun bambino.

Con gli adolescenti la terapia assume delle caratteristiche in linea con la loro età, sfruttando le potenzialità del colloquio clinico, senza escludere comunque spazi di espressione creativa non verbale, e tutelando sempre la loro privacy nei limiti concessi dal codice deontologico.
Si richiede ai genitori un incontro una volta al mese per confrontarsi sugli sviluppi della terapia e rivedere di volta in volta i comportamenti e gli atteggiamenti genitoriali, in modo che rispondano armonicamente ai bisogni del figlio. Si lavora con i genitori anche per sostenere la loro competenza emotiva nel far fronte alla fragilità del minore che li ha condotti dentro lo spazio terapeutico. Tale servizio di counseling genitoriale serve a mettere in campo le risorse educative migliori e a trovare il modo di stabilire un buon clima familiare.
Nel caso di terapia con adolescenti, verrà restituita ai genitori una spiegazione dell’area problematica su cui lavorare, ma senza riferimenti specifici su quanto raccontato dal ragazzo, a meno che non sia lui stesso a chiedere che ciò avvenga. La terapia richiede infatti che si instauri un rapporto di fiducia con il terapeuta in uno spazio neutro e non giudicante, in cui si sentano liberi di potersi esprimere sapendo che ciò che portano, sarà tutelato dallo psicoterapeuta.

Adulti

Il colloquio con gli adulti prevede una prima fase di analisi della domanda e di indagine sulla problematica per cui si chiede consulenza. Il professionista valuta quindi insieme all’utente se ci sono i presupposti per l’avvio di un percorso psicoterapeutico e le modalità e i tempi in cui verrà svolto.
Il setting richiede, lì dove possibile, che si fissi un giorno ed un orario costante in cui avvengono gli incontri; tale richiesta risponde alla necessità di creare un tempo esteriore che si traduca in uno spazio interiore costante nel quale ci si dedichi a sé e all’elaborazione della propria esperienza emotiva.
La frequenza è settimanale, ma in casi specifici di gravità si valuta la possibilità di implementare il numero di incontri.

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